Tonno in scatola: tre pericoli nascosti per la tua salute

Il tonno in scatola è uno degli alimenti più consumati in Italia, amato per la sua versatilità in cucina e la praticità. Viene utilizzato principalmente a pranzo e cena, spesso accompagnato da insalate, pasta o su panini. La produzione del tonno in scatola inizia con la pesca del tonno, che viene successivamente pulito, cotto e conservato in lattine con olio, acqua o salamoia. Tuttavia, durante la filiera produttiva, ci sono momenti critici per la nostra salute, come il trattamento del pesce con conservanti e il rischio di contaminazione da sostanze chimiche. Il consumo giornaliero di tonno in scatola, soprattutto di bassa qualità, può comportare dei rischi, quindi è importante limitarne la frequenza e scegliere prodotti di alta qualità.

Cosa contiene il tonno in scatola?

Il tonno in scatola contiene tonno, sale e spesso olio d’oliva o di semi. Gli ingredienti principali arrivano dalla pesca del tonno, ma per conservarlo nel tempo, vengono aggiunti conservanti come nitrati e nitriti. Questi conservanti, usati per preservare il colore e la freschezza del pesce, possono avere effetti collaterali se assunti in grandi quantità. I nitrati, ad esempio, servono non solo a conservare, ma anche a impedire lo sviluppo di batteri dannosi come il Clostridium botulinum, responsabile del botulismo. Tuttavia, l’assunzione prolungata di conservanti può avere impatti negativi sulla salute, soprattutto su fegato e reni.

Il tonno in scatola fa bene alla nostra salute?

Il tonno in scatola non è del tutto dannoso per la nostra salute, ma è fondamentale consumarlo con moderazione e scegliere prodotti di qualità. Le persone con patologie come problemi renali o malattie cardiovascolari dovrebbero fare attenzione al consumo eccessivo di tonno in scatola, a causa del contenuto di sodio e del rischio di accumulo di mercurio. È inoltre sconsigliato un consumo frequente nelle donne in gravidanza, poiché il mercurio può avere effetti negativi sullo sviluppo fetale.

Pericolo n.1: Il mercurio

Uno dei pericoli più significativi nel tonno in scatola è il mercurio. Il mercurio è un metallo pesante che si accumula nei pesci di grandi dimensioni, come il tonno, a causa dell’inquinamento marino. Questo metallo può danneggiare il sistema nervoso e avere effetti a lungo termine su cervello, reni e fegato. Nelle etichette, il mercurio non è indicato direttamente, ma è importante scegliere tonno proveniente da aree certificate a basso contenuto di mercurio e leggere se il pesce è stato pescato in modo sostenibile. Scegliere un prodotto di alta qualità riduce significativamente questo rischio.

Pericolo n.2: L’istamina

Un altro rischio associato al tonno in scatola è l’istamina, che può svilupparsi se il pesce non viene conservato correttamente. L’istamina è una sostanza chimica che può causare reazioni allergiche come mal di testa, eruzioni cutanee e difficoltà respiratorie. Questo problema si manifesta soprattutto nei prodotti di bassa qualità o mal conservati. Sulle etichette, l’istamina non è menzionata, ma il rischio può essere mitigato scegliendo tonno di marca e di alta qualità, controllando le date di scadenza e conservando correttamente il prodotto dopo l’apertura.

Pericolo n.3: I conservanti chimici

I conservanti chimici come i solfiti vengono utilizzati per prolungare la durata di conservazione del tonno in scatola. Queste sostanze, se assunte a lungo termine, possono causare allergie, disturbi gastrointestinali e, in alcuni casi, problemi respiratori. I solfiti sono indicati nelle etichette con nomi come E220 o E221. Evitare prodotti con lunghi elenchi di conservanti chimici può aiutare a proteggere la salute e migliorare la qualità della propria alimentazione.

5 consigli per una scelta salutare

  1. Scegli tonno al naturale: Preferisci tonno conservato in acqua piuttosto che in olio, per ridurre l’apporto calorico e di grassi.
  2. Controlla la provenienza: Opta per tonno pescato in modo sostenibile, che ha un impatto minore sull’ambiente e contiene meno contaminanti.
  3. Leggi le etichette: Assicurati di controllare gli ingredienti e evita prodotti con troppi conservanti o additivi.
  4. Limita il consumo: Mangiare tonno in scatola 1-2 volte a settimana è sufficiente per ottenere benefici senza rischiare l’accumulo di sostanze nocive.
  5. Considera alternative salutari: Pesci come sgombro o sardine freschi o conservati rappresentano ottime alternative con meno rischi di contaminazione.

Conclusione

Quando si acquista il tonno in scatola, è importante fare attenzione a una leggenda metropolitana molto diffusa: “Il tonno in scatola è sempre sicuro da consumare ogni giorno”. In realtà, è fondamentale fare scelte consapevoli e leggere le etichette per evitare rischi per la salute. Ecco quindi cosa dobbiamo sapere prima di comprare il tonno in scatola.

  • Produzione del tonno in scatola: Il processo di produzione prevede conservanti e trattamenti che possono rappresentare un rischio per la salute.
  • Ingredienti e conservanti: Il tonno in scatola contiene ingredienti semplici, ma i conservanti come i nitrati possono avere effetti negativi se consumati in eccesso.
  • Moderazione e qualità: Il tonno in scatola non è pericoloso se consumato con moderazione e scelto di alta qualità.
  • Mercurio: Il mercurio presente nel tonno è un pericolo nascosto che può danneggiare il sistema nervoso e gli organi interni.
  • Istamina: La cattiva conservazione del tonno può causare reazioni allergiche dovute all’istamina, un composto chimico dannoso.
  • Solfiti e conservanti: I solfiti, presenti come conservanti chimici, possono provocare disturbi gastrointestinali e problemi respiratori.

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